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Lester Bangs

Lester Bangs: la scrittura e la musica

Appena arrivato ho conosciuto Dio. Gli ho chiesto perché. Sai com’è, a soli 33 anni, eccetera. Ha detto solo: “MTV”. Non voleva che mi toccasse sciropparmela, di qualsiasi cosa si tratti.
Dalla nuvola di Lester Bangs

Del perché Lester Bangs figuri nell’olimpo dei miei miti personali cercherò di spiegarvelo utilizzando non solo le mie parole ma anche le sue, e quelle di chi le ha tradotte. Leslie Conway Bangs, detto “Lester” (1948-1982) è considerato il critico rock più influente di tutti i tempi. Citando la prefazione di Wu Ming al libro “Guida ragionevole al frastuono più atroce”, tradotto da Anna Mioni:

“In pochi anni, Lester entra nell’empireo del New Journalism […], nel sottogenere  gonzo (narrazioni picaresche imbottite di sostanze psicotrope) […], e nel gonzo dentro un ulteriore sottogenere, lo scrivere rock (che non è semplicemente lo scrivere di rock).”

Esattamente: “Scrivere può essere rock’n’roll” dice il buon Bangs. E ha ragione: “Il rock non è solo un genere musicale, è un modo di fare le cose, di approcciarsi alle cose”. Un modo che è mille anni luce lontano dai divismi, che non contempla transenne tra la rock star e il pubblico ma che invece ha a che fare con l’essere veri, autentici, senza filtro, magari dicendo cose che poi dovrai ritrattare, ricredendoti, ma dicendo sempre esattamente quello che in quel momento ti attraversa il cervello. Scrive rock, Lester, e lo fa con una prosa sconclusionata, ipnotica e carismatica, catturandoti dalla prima parola all’ultima.

“Non è mica un vip, Lester, è anzi l’outsider perenne, ostile a qualunque door policy e buttafuori. Piuttosto che entrare nel club ‘esclusivo’ s’unisce agli esclusi sul marciapiede, fraternizza coi respinti dal dress code.”

Dice Anna Mioni, traduttrice dei testi di Bangs:

I suoi libri sono vera letteratura e non solo roba per addetti ai lavori. Chi legge letteratura ‘seria’ spesso snobba la critica rock, ma per lo zio Lester vale la pena di fare un’eccezione. Accidenti se ne vale la pena. I suoi libri sono un affresco a tutto tondo dell’America di quegli anni, in pura prosa beat, e accumuli di microcosmi stilistici.”

Bangs ha scritto per Rolling Stone, Creem e per moltissime altre riviste musicali durante gli anni migliori del rock.

È morto nel 1982, a 33 anni, per overdose di Valium e Darvon. Quando se ne è andato stava ascoltando l’album “Dare”, del 1981, degli Human League. Probabilmente Qualcuno ha voluto risparmiargli gli anni di MTV.

Chiudo con questo video di JacknRoll: bignami Lester Bangs in due minuti e cinquantacinque.